L’industria del vino del Sudafrica ha perso 7 miliardi di Rand, oltre 340 milioni di euro, dall’introduzione delle restrizioni alle vendite iniziate a marzo 2020, tra le misure anti Covid-19 previste nell’ambito del lockdown.
Il governo di Pretoria, come annunciato dal presidente Ramaphosa, ha deciso di eliminare il divieto di vendita e distribuzione di vino e alcolici a partire da domani, il 17 agosto 2020. Ma per Vinpro, la maggiore associazione di categoria dei produttori di vino sudafricano, è ormai troppo tardi.
Il livello di allerta, sceso da 3 a 2, non consente alle cantine e alle aziende della filiera di tornare alla normalità, ormai perduta. Vinpro stima che più di 80 cantine e 350 produttori di uva da vino rischiano di cessare la propria attività nei prossimi 18 mesi. Con una potenziale perdita di oltre 21 mila posti di lavoro.
“Sebbene siamo felici della riapertura del mercato nei negozi fisici e online, siamo sgomenti per l’entità dei danni causati al nostro settore durante il divieto temporaneo di esportazione e le restrizioni estese sulle vendite locali”, afferma Rico Basson, amministratore delegato del settore del vino organizzazione Vinpro.
“Potrebbe essere troppo poco e troppo tardi. Molte aziende vinicole hanno già chiuso e per l’intero settore si attende una lunga strada per la ripresa”.
Vinpro ha lavorato a stretto contatto con i partner del settore su un piano di salvataggio, allo scopo di affrontare l’urgente necessità di stabilizzare il settore, compresa l’estensione di ulteriori sgravi dalle accise per l’anno in corso, nonché per il 2021. Si calcola che il surplus di vino attuale sia di circa 300 milioni di litri.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.